La ville lumière, la città delle luci è per antonomasia Parigi, la capitale francese. Questo non solo per le luminarie durante i periodi legati alle festività che sono alle porte.
In questo periodo Parigi si sta già trasformando in uno spettacolare gioco luminoso che va ad arricchire quella che già è conosciuta come la città dell’amore. È uno dei luoghi più belli del mondo e proprio con le luci balza in cima alle preferenze dei turisti che la apprezzano ancora di più. E ogni sera Parigi si trasforma con un abito da festa.
Alcuni la collegano all’ appellativo ville lumière per il lume della ragione. Parigi era protagonista dell’epoca dell’illuminismo. Altri ricordano le prime illuminazioni cittadine entrate in funzione lungo le strade. Le primissime sembrano essere state utilizzate in Place Vendôme, sede di importanti gioiellieri. E che luce, oserei dire a questo punto!
Resta il fatto che la luce ricopre una funzione alquanto magica, in grado di trasformare radicalmente la percezione degli spazi grazie alle forme del corpo illuminante e alle sorgenti luminose.
Non a caso, un elemento d’arredo così importante, riesce a prevalere sugli elementi che lo circondano e se, come affermava Magistretti, “L’oggetto di design corrisponde alla risposta ad una necessità” ecco che il mondo del design si sbizzarrisce su questo elemento.
5 lampade protagoniste della storia del design
Ogni casa può essere una piccola ville lumière, ancora di più se scegliamo dei pezzi d’arredo che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello stile. Sono pezzi importanti che illuminano anche con la loro estetica unica e premiata nel tempo. Immuni dal passare degli anni, sono conosciute anche dai meno esperti del settore. Eccone una selezione.
Atollo 1977
Atollo – Siamo nel 1977 quando nasce Atollo dall’idea dal designer Vico Magistretti per Oluce. Rappresenta una vera evoluzione culturale per forme e materiali per la lampada da tavolo, guadagnandosi il premio Compasso d’Oro nel 1979.
La sostituzione del paralume in tessuto delle classiche abat-jour ha permesso la diffusione della luce in modo morbido ed accogliente con una lieve penombra.
PH Artichoke 1958
PH Artichoke – E’ un classico del design danese del 1958 creata da Poul Henningsen. Prodotta da Louis Poulsen, la fonte di luce della lampada non è visibile, celata da 72 fogli di metallo ben distribuiti. Nata per un ristorante ora è visibile sospesa sopra le tavole di molte abitazioni. (in copertina)
Parentesi 1971
Parentesi – Ancora lampade protagoniste al Triennale Design Museum di Milano e MoMa, ancora Castiglioni per questa lampada, che ha proprio la forma di una parentesi per il tubolare in metallo scorrevole che permette di direzionare il bulbo di luce. Inoltre, ha un sviluppo verticale, terra – soffitto dove è fissata e sospesa con un pesino. Per lei anche il packaging è stato creato ad hoc come una scatola di montaggio.
Arco 1962
Arco – Si tratta del primo oggetto di disegno industriale a cui viene riconosciuto la tutela del diritto d’autore al pari di un’opera d’arte. E’ sicuramente uno dei prodotti più venduti da Flos ed è un’ autentica icona di design.
Progettata dai designer italiani Pier Giacomo ed Achille Castiglioni nel 1962 fa parte delle collezioni permanenti del Triennale Design Museum di Milano, e del MoMA di New York. La sua particolarità è quella di essere trasportata perché nasce dall’idea di avere un punto luce sospeso sopra il luogo di interesse, laddove non era possibile averne a soffitto.
Zettel’z 1997
Zettel’z – Più recente ma già nella lista delle lampade che fanno la storia del design questa sospensione di Ingo Maurer è davvero particolare. I foglietti di carta giapponese appesi sono l’elemento che contraddistingue questa vera e propria opera d’arte contemporanea rendendola personalizzabile.
I fogli si possono compilare e concedono di interagire quindi con la lampada stessa che si stacca dal tradizionale utilizzo di apparecchio illuminante.
3 lampade protagoniste del 2018
Si sono trasformate negli anni per avvicinarsi alle esigenze della vita odierna. Le lampade oggi prendono direzioni per distinte, chi per tecnologia, chi per estetica. Quali sono le protagoniste dell’anno che sta per terminare?
Uma Sound Lantern – Una lampada smart che racchiude tutto ciò che serve per trasformare un ambiente. Lanterna a led con luci regolabili, portatile, per interni ed esterni, senza fili e con diffusore surround dotata di connessione Bluetooth.
Questa idea geniale è firmata da Pablo Design, alias del duo Pablo Pardo e Carmine Deganello, è stato il must – have dell’estate passata.
Smoke – La sfera, questa forma universale, viene rivisitata con un effetto sfumato sul vetro soffiato di tradizione veneziana. Smoke riprende i caratteri della storia illuminotecnica per una sospensione classica ed elegante. Per la collezione di Panzeri risulta un nuovo traguardo con il riconoscimento del Red Dot Award 2018.
Equatore – Per riprendere il mondo delle abat-jour ecco che Gabriele e Oscar Buratti hanno disegnato per FontanaArte questa versione led. Il diffusore lavora su dei dischi interni di riflessione. Nella sua versione metallica da tavolo si presenta così austera ma riscaldata, tra le opzioni, da una struttura color rame.