Questo era l’anno di Eurocucine e non c’è momento migliore per scoprire le novità del momento in fatto di cucina! Durante la turbinosa settimana del Salone del Mobile ho avuto un momento di pausa presso Snaidero, dedicato all’architetto Massimo Iosa Ghini, che ho avuto il piacere di intervistare in merito alla cucina Kelly.
Quest’anno Snaidero compie 70 anni e Kelly sembra consacrare perfettamente lo spirito di questa azienda: da sempre classico, con il tempo si lascia contaminare da tecnologie e linee di design contemporanee.
Lo stand presentava 3 diverse collezioni, a seconda del target, e di rapida commercializzazione: quello che si vede in queste foto è già disponibile nei negozi!
La collezione Everyone, presente in stand con First, è dedicata ai giovani e caratterizzata da grande flessibilità e adattabilità, sia dal punto di vista del design che del costo. La collezione Sistema, presente in stand con i tre modelli Look, Opera e Way di Michele Marcon, è ideale per chi cerca cucine funzionali e personalizzabili, riconducibili a tre diverse tipologie del design di una cucina: profilo curvo, maniglia e profilo piatto.
La collezione Icona racchiude i progetti d’autore, in cui identificare lo stile del brand, di cui uno di Pininfarina e 3 di Iosa Ghini, tra cui la cucina Kelly.
Quando ho incontrato il designer presso lo stand ho anche avuto la possibilità di toccare con mano Kelly e apprezzarne l’incredibile qualità e attenzione per i dettagli. Ma ora, veniamo all’intervista…
Finetodesign: “Oggi siamo qui per parlare di Kelly, una cucina che ricorda molto un design classico. Per questo volevo sapere com’è cambiato l’iter progettuale da quando Lei ha iniziato a progettare e quanto la nostra società moderna e la tecnologia influenzano la progettazione e il prodotto finale che si offre?”
Massimo Iosa Ghini: “Nel progettare Kelly ho sondato le opinioni del pubblico su specifici dettagli progettuali, attraverso le pagine social… e molte persone mi hanno risposto dandomi suggerimenti. Chi mi ha chiesto di eliminare le maniglie, perchè Kelly all’inizio aveva le maniglie, chi mi ha dato pareri anche tecnici o sugli interni dei compartimenti. La cosa interessante è che io mi aspettavo un feedback sull’impatto visivo, sulla sensazione che dà il prodotto, qualcosa legato al concetto di “look and feel”, mentre mi sono accorto che c’è proprio una tendenza a fare richieste operative, che vanno anche benissimo, però sono scelte che normalmente vengono determinate dal progettista e dal know how dall’azienda, in modo molto professionale.”
Finetodesign: “Quindi i pareri raccolti sui social hanno influenzato queste scelte?”
Massimo Iosa Ghini: “Una cosa curiosa che è nata un po’ dai social è l’altezza del pensile. Inizialmente avevamo fatto 1.72 cm, ma c’è stato fatto presente che un mobile più alto ha maggiore capienza, anche con considerazioni non razionali tipo “mi piace di più”, per cui la risposta è sì, certamente e alle volte anche profondamente.”
Finetodesign: “E quali sono quei dettagli tecnologici che avete preso in considerazione, sia come azienda sia quelli del pubblico dei social?”
Massimo Iosa Ghini: “Questo è un progetto di un sistema che prevede una struttura tecnica di background dell’oggetto molto trasversale tra vari prodotti, che andiamo a personalizzare con degli effetti diversi. Per esempio in questo caso [in esposizione, che vedete in queste foto] abbiamo dettagli angolari con finitura bronzo-ottone oppure titanio o nero; abbiamo l’anta con l’inglesina, con una trasparenza che lascia intravedere e all’interno abbiamo inserito un’illuminazione ad hoc, che consente di illuminare l’interno con una suggestiva proiezione della luce verso l’alto e verso il basso.”
Finetodesign: “Snaidero è un’azienda attentissima ai materiali che usa, cosa avete scelto per Kelly?”
Massimo Iosa Ghini: “Abbiamo tre configurazioni diverse: questa esposta è una versione con finiture laccate e combinazioni in metallo, poi abbiamo una proposta in legno naturale, tutta giocata sulla gamma degli olmi, che è un albero estremamente ecologico, ad alta ricrescita e quindi perfetto per un’azienda come Snaidero sempre attenta sul profilo della sostenibilità. Poi abbiamo la versione Industrial, che avevamo presentato già come prototipo ad un passato Eurocucina, che abbiamo ingegnerizzato.”
E’ sempre estremamente interessante scoprire di più su un prodotto così complesso come una cucina direttamente dal progettista, vi invito a dare un’occhiata anche all’intervista a Michele Marcon realizzata dalle mie amiche e bloggers Id-Tips!