Qualche tempo fa a Roma si è tenuta la “Professional Lighting Design Convention” (PLDC), un convegno internazionale a cadenza biennale dedicato al mondo dell’illuminotecnica, al quale ho partecipato per un giorno come ospite di Linea Light Group, gold sponsor dell’evento.
Per l’occasione Linea Light Group, azienda veneta che opera nel settore dell’illuminazione da 30 anni, aveva organizzato per i suoi ospiti un archeo-tour nelle bellezze romane che oggi, dopo abili restauri, risplendono anche grazie ai loro prodotti e sistemi innovativi di illuminazione a LED.
La giornata romana, intristita solo da una pioggia che non ci ha quasi mai abbandonati, è iniziata con una conferenza di presentazione dell’azienda e dei suoi prodotti: Linea Light Gropu è nata nel 1985 dalla fusione di tre aziende del trevigiano che sono: Minulamp, specializzata nella produzione di minuteria per l’illuminazione; Eva Stampaggi, specializzata nella tecnica dello stampaggio rotazionale; Linea Light, già da allora attiva nel campo dell’illuminazione di design. Un’unione strategica che ha fatto la forza del gruppo, con una determinazione nel portare avanti il know-how del passato per applicarlo alle nuove tecnologie, restando sempre al passo con i tempi ed essendo promotori di innovazione. L’azienda ha come particolare asso nella manica la conoscenza approfondita della tecnologia LED, alla quale si dedica da molti anni.
Il led è il presente, garantisce un risparmio energetico ed è ecosostenibile, conforme alle normative vigenti
Nel panorama della progettazione si sta sempre più affermando la figura del lighting designer, architetti e designer che si dedicano al mondo della luce e quindi alla progettazione di sistemi d’illuminazione. Proprio con i lighting designer l’azienda lavora e collabora da più anni, sperimentando sempre nuove proposte d’illuminazione ah hoc per ogni situazione, vantando già un buon archivio di lavori eseguiti in tutto il mondo e tutt’ora visitabili.
Nata da un’unione ora Linea Light Group propone 4 brand distinti, ognuno con proprie caratteristiche tecnologiche: i-LèD, che vede la tecnologia nel LED; Tràddel, vede la tecnologia come integrazione; MA[&]DE, interpreta la tecnologia come arredo; linealight, tecnologia intesa come semplicità.
Dopo l’incontro introduttivo ci siamo spostati al Palatino per allontanarci dalla teoria e dai cataloghi e vedere nella realtà come rendono questi sistemi d’illuminazione.
Siamo partiti dalla Casa di Augusto, dove il sistema d’illuminazione è stato studiato da Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi, architetti e lighting designer, che nel curare il progetto della luce si sono affiancati a Line Light Group. Gli architetti ci hanno accompagnati nella visita, raccontandoci il progetto, le difficoltà incontrate e le scelte finali. La Casa di Augusto è un resto archeologico con all’interno parecchi dipinti murari da conservare e preservare dal degrado del tempo, per questo è stata scelta la tecnologia LED, perché è una luce che con il suo calore non rovina le opere d’arte ed inoltre la luce che emana ha una particolare resa cromatica che, lavorando sul giallo e sul rosso, riprende la luce solare, per un effetto quasi naturale.
Non demoralizzati dalla ‘bella’ giornata piovosa, dopo la visita alla vicina Casa di Livia, ci siamo dedicati ad una passeggiata per i fori romani fino alla Rampa Imperiale di Domiziano, l’ingresso monumentale ai palazzi imperiali, da poco riaperta al pubblico: indovinate di chi è merito l’illuminazione?! Avete la risposta…
Con la giornata al termine ci siamo diretti alle Terme di Diocleziano, il più grande complesso termale romano mai costruito, anche questo recentemente oggetto di riqualificazione e restauro. Sempre accompagnati dagli architetti De Camillis e Fibbi siamo stati catturati dalla magia dei giochi di luce sulle pareti esterne e dalle atmosfere che si ricreavano sotto al cielo già buio. Ho cercato di immaginare come fosse stato una volta, illuminato dalle fiaccole o solo dalla luna, e poi mi sono chiesta cosa ne penserebbe ora Diocleziano…sicuramente il LED duemila anni fa nemmeno se lo sognavano!