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Design di interni

Euroluce: luci, ricerca e onde marine

Parliamo un pochino di Euroluce, la più grande manifestazione sul mondo dell’illuminazione che si è tenuta quest’anno durante la Milano Design Week, guarda caso proprio nel 2015, proclamato dall’Unesco Anno Internazionale della Luce.

Vediamo alcune novità tra i classici e le nuove proposte.

Foscarini

Foscarini è un’azienda italiana molto affermata nel campo dell’illuminazione decorativa dal design distintivo ed unico, sia per interni che per esterni.
Quest’anno l’azienda alla Milano Design Week ha festeggiato i suoi 34 anni di attività e l’ha fatto proponendo un viaggio attraverso i pezzi Foscarini più iconici fino alla scoperta delle nuove creazioni. Per Euroluce ha proposto un viaggio nel tempo, nelle mode e nella luce, merito anche di location scenografiche come lo stand al Salone del Mobile progettato da Ferruccio Laviani ed il suggestivo ‘tunnel di luce‘ a Foscarini Spazio Brera.

Foscarini firma anche la Collezione Diesel Living with Foscarini alla quale è stata dedicata parte dell’esposizione – questa disegnata dal Diesel Creative Team – e del viaggio. Tutte le novità mostrate raccontano lo spirito incandescente e creativo, ironico e trasgressivo, che caratterizza l’intera collezione lighting della linea Diesel.

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Kurage e Pipe Mesh

 

Tra le novità Foscarini c’è la lampada da tavolo KURAGE disegnata da Nichetto e Nendo. Il nome Kurage viene dal termine giapponese che indica la medusa, a cui assomiglia, con le sue gambe snelle e allungate ed il corpo etereo e leggero. Il diffusore è realizzato in carta washi, pregiata carta giapponese fatta a mano, che si distingue per calore e semplicità.
PIPE MESH è invece una delle novità Diesel Living with Foscarini: la lampada Pipe è un totem luminoso che si ispira alle tubature a vista delle fabbriche ricreando un mood particolare, industriale e sofisticato al tempo stesso. Il nuovo tessuto reagisce in modo diverso alla luce: a lampada spenta è un totem nero di grande presenza, che da accesa cambia carattere illuminandosi di una luce calda e suggestiva. La Pipe Meash si trova in tre dimensioni, due versioni da terra e una da tavolo, la più grande misura 187cm d’altezza.

L’originalità di Foscarini è un dato di fatto e l’ha dimostrato anche nel modo in cui ha saputo rendere partecipi i visitatori, guardate come ci siamo divertite anche noi!

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Artemide

Artemide è un’altra azienda italiana e uno dei brand di illuminazione più conosciuti a livello mondiale, fondata nel 1960 si è poi resa famosa negli anni sino ad essere sinonimo di design, innovazione e Made in Italy.
Al Salone ho rivisto grandi classici e anteprime, che uniscono un ottimo design a studio e ricercatezza sulla tecnica dell’illuminazione per rispondere alle esigenze di tutti gli spazi dell’abitare. Protagoniste di Euroluce tra le novità dell’azienda “Les Danseuses”, progetto di Atelier Oi, lampade virtuose da soffitto con eleganti e colorati paralumi di un insolito tessuto traforato che una volta in movimento ricorda le gonne dei dervisci. Quando queste lampade-ballerine ruotano a tempo di musica il tessuto inizia ad ondeggiare ricreando forme ed atmosfere tipiche di un balletto.

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Les Danseuses

Artemide ha un’attenzione particolare non solo per lo studio formale ed estetico dell’oggetto d’illuminazione ma anche per la luce stessa, lo dimostra con “Spectral Light“, progetto di ricerca esposto nello Showroom Artemide in San Babila. “Spectral Light” è uno studio condotto da Philippe Rahm sulla luce, per adattare i diversi spettri alle esigenze degli abitanti della casa: uomini, animali domestici, uccelli e piante. L’obiettivo della ricerca è quello di creare una vasta gamma luminosa conforme ai valori biologici ed ecologici, componendo insieme le lunghezze d’onda considerate sane, necessarie ed economiche per avviare un ripensamento dell’architettura e del design.

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Installazione ‘Spectral Light’

 Ambia, la luce del mare

Ambia, che ho scoperto al fuorisalone, è il nome di una particolare lampada naturale ideata da Teresa van Dongen, biologa, ricercatrice e designer olandese. La lampada nasce dalla volontà della progettista di ricreare lo strano bagliore che creano le onde del mare all’orizzonte, una particolare e magica luce azzurrina. Questo fenomeno è causato da micro organismi bioluminescenti che si trovano nell’acqua del mare i quali, mossi dalle onde, venendo a contatto con l’ossigeno emettono la luce particolare che osserviamo all’orizzonte. Dalla conoscenza di questo fenomeno Teresa van Dongen ha creato Ambia, una lampada composta da un tubo di vetro riempito al 50% di acqua marina artificiale, contenente la quantità necessaria di micro organismi bioluminescenti, montata in un bilanciere che le impone il moto. Quando l’acqua all’interno dell’ampolla viene mossa emette la stessa luce del mare: un sistema d’illuminazione totalmente privo dell’uso di energia elettrica.

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Ambia

 Design messicano

Un designer scoperto al fuorisalone di Ventura Lambrate, in perfetto tema Euroluce: David Pompa è un giovane artista cresciuto tra Austria e Messico, a contatto quindi con due realtà culturali molto differenti. Particolarmente legato alla cultura e tradizione messicana David Pompa realizza le sue opere con l’aiuto di artigiani messicani, trasmettendo ai progetti tradizione e al tempo stesso innovazione: ripensare e reinventare la cultura messicana, è questa la chiave base di tutti i suoi lavori, sia per l’illuminazione che per l’arredo.

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LZF LAMPS

Tra i nomi che ancora non conoscevo c’è LZF LAMPS, ditta spagnola di Valencia che lavora con il legno ed ha presentato una collezione di lampade realizzate in fogli di carta, piegati e assemblati in maniera fantastica, come a ricreare le onde del mare. Cosa ha attirato la mia attenzione? La carpa gigante interamente in fogli di legno che dominava tutto lo stand!

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Altre proposte interessanti le ho trovate da Swarovski di cui vi abbiamo già parlato nei primi giorni della Milano Design Week.

Vi lascio con altre foto dal mondo Euroluce!

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Giorgia Ceccato

Architetto per scelta e Blogger per caso. Si laurea in Architettura quinquennale presso l’Università di Firenze. Ha vissuto un anno a Madrid dove ha trovato un meraviglioso mondo di architetture e design. Spirito libero, fantasiosa e viaggiatrice. Da quando è andata a NY il suo libro di riferimento è ‘The Architecture of Happiness’ di Alain de Botton. Sempre 'alla ricerca delle architetture', come la definiscono gli amici. Ha una mascotte, il suo cane Milla, dalla quale non si separa (quasi) mai!

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