Toyo Ito, vincitore nel 2013, passa il testimone ad un suo connazionale: Shigeru Ban.
Bisogna ammettere che i giapponesi dal punto di vista achitettonico se la cavano bene. Nel 2012 proprio il giappone vinse il Leone d’Oro alla biennale di Venezia per la migliore partecipazione. Vedremo quest’anno….
L’architetto Ban, che vanta opere in tutto il mondo, Italia compresa, si è fatto notare per la sensibilità della sua architettura, soprattutto in risposta ai disagi creati da disatri naturali, come i terremoti.
Un lavoro che unisce creatività e qualità.
La definizione che più gli si addice è sicuramente quella di architetto versatile, cosa non da tutti. Molto attento verso le esigenze della gente, a cui cerca di rispondere con strutture che uniscano funzionalità, costi bassi ed estetica.
Il punto di forza del suo lavoro sono l’uso di materiali semplici, facilmente reperibili, a basso impatto ambientale ed economici: perfetti per situazioni dove i tempi stringono! Tra le sue opere troviamo commissioni private, chiese, villaggi per i terremotati, musei…
Denominatore comune: materiali facilmente reperibili e a basso impatto ambientale che si uniscono a scelte progettuali originali e uniche.
Famoso per l’uso del cartone, o meglio dei tubi in cartone.
Come nella Cardbord Cathedral in Nuova Zelanda, costruita in seguito al terremoto del 2011 e terminata nel 2013. Bellissimo esempio di costruzione in cartone, legno e acciaio.
In Italia dopo il terremoto dell’Aquila costruì la Sala per Concerti chiamata anche Paper Concert Hall. Il progetto risponde all’idea di un’architettura veloce fatta di materiali facilmente reperibili, ferro, cartone, argilla e a basso costo, per colmare in breve tempo il disagio causato dal terremoto.
La Paper Concert Hall è stata pensata come una struttura temporanea: può essere smontata e ricostruita altrove…
Totalmente diversa per stile la Curtain Wall House a Tokyo, una casa con studio per un cliente privato. Qui l’architetto reinterpreta in chiave moderna lo stile tradizionale giapponese, raggiungendo una semplicità formale ma elegante.
Non si è limitato solo all’architettura: nel 2009 brevettò una sedia molto leggera in fibre di carbonio. Dal design semplice ed elegante. Ma senza divagare parliamo un attimo del Pritzker…
Chi sono i Pritzker?
L’iniziatore fu Jay A. Pritzker, un imprenditore, filantropo statunitense e proprietario della catena alberghiera Hyatt. Un’uomo dalle grandi possibilità… Appassionato di architettura. Decise, insieme alla moglie, di ‘onorare’ il lavoro degli architetti più meritevoli istituendo questo premio. Oggi il presidente ed erede di questa tradizione è il figlio Thomas Pritzker.
Come vengono scelti i vincitori?
La scelta avviene selezionando, tra quelli segnalati ogni anno, l’architetto che nella sua carriera o nell’anno in corso si è più degli atri fatto notare per dei meriti che possono essere progettuali, tecnologici, umanitari, formali…chi più ne ha più ne metta!
La cerimonia di oggi si terrà al RIJKSMUSUEM ad Amsterdam.
Come da tradizione la cerimonia avverrà in un luogo di interesse culturale, storico o architettonico che non abbia nessun collegamento diretto con il vincitore.
Per far sì che ciò non avvenga, il luogo della cerimonia viene sempre stabilito l’anno prima di eligere il vincitore.
Il Rijksmuseum ad Amsterdam è uno dei più prestigiosi musei dei Paesi Bassi e conserva la più grande collezione d’arte del periodo d’oro dell’arte fiamminga.
Ma in cosa consiste materialmente questo premio?
Il vincitore riceve:
– un ricompenso in denaro (TANTO!)
– un attestato
– una medaglia di bronzo
Quest’ultima solo dal 1987 per iniziativa di Louis Sullivan, con inciso: Firmness, Commodity e Delight. Non vi ricordano la firmitas, utilitas e venustas di Vetruvio? Le basi perfette che ogni architetto deve conoscere!