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Venezia: tour dei palazzi rinascimentali sul Canal Grande

Arrivando a Venezia con il treno ci si trova catapultati all’improvviso in un universo parallelo, in questa bolla dal sapore antico che è la città lagunare. Ogni volta che torno nella mia “casa d’adozione” amo prendere il vaporetto e farmi un giro sul Canal Grande, osservando la città dal punto di vista migliore: l’acqua.
Da lì i palazzi sembrano letteralmente brillare, in tutta la loro antica maestosità.

Partendo quindi dalla stazione oggi vi propongo un mini-tour dei palazzi che preferisco, tra quelli che affacciano sul Canal Grande!

Il primo che si incontra è Ca’ Vendramin Calergi, meglio conosciuto come il Casinò di Venezia. Il palazzo è stato realizzato nel 1480 dall’architetto Mauro Codussi, lo stesso di cui vi ho parlato nel post riguardo San Michele in Isola.

Il palazzo è considerato il simbolo dell’architettura rinascimentale veneziana: presenta una struttura classica, che si vede spesso, della casa tradizionale veneziana, con polifore al piano nobile e doppio affaccio uno verso terra e uno verso l’acqua. I decori della facciata attingono al patrimonio degli scalpellini dell’epoca: aquile e fenici, simboli legati alla passione e alla resurrezione di Cristo e liocorni, legati alla fedeltà coniugale.

Andando oltre si incontra, sempre sul lato sinistro, la splendida architettura di Ca’ d’Oro. Costruita per volere della famiglia Contarini, attraverso divisioni, restauri e modifiche ad oggi è adibita a museo.
I mastri di cantiere furono i fratelli Bon, che si occuparono del piano terra e della parte destra della facciata, e Matteo Raverti, già mastro presso la fabbrica del Duomo, che invece eseguì la parte sinistra. È nettamente distinguibile questa cesura di lavori e la distanza artistica ed architettonica delle due squadre che, evidentemente, non collaboravano tra loro. La fonte ispiratrice, con la quale vorrebbe confrontarsi, è certamente il Palazzo Ducale in Piazza San Marco.

Appena dopo, passata la pescaria dove si tiene il mercato e accanto al maestoso ponte di Rialto, si può ammirare il Palazzo dei Camerlenghi, chiamato così in quanto sede delle magistrature per le attività economiche; Rialto infatti era considerato il cuore della zona commerciale nei primi anni del 1500.

Il palazzo dallo stile decisamente rinascimentale è stato realizzato tra il 1525 e il 1528, completamente in pietra d’istria e ornato di marmi colorati, che purtroppo si faticano a notare a causa del forte degrado cui è soggetto l’edificio. Segue la linea del Canal Grande ed è pesantemente decorato. I fregi più interessanti si possono osservare una volta scesi a terra, osservando i puttini che ornano l’arco del portale d’ingresso e le decorazioni con teste di leone e vegetali formi delle lesene.

Superato il ponte di Rialto, nei pressi di San Tomà, si trova Palazzo Corner Spinelli. In origine di proprietà della famiglia Lando si pensa sia stato costruito non da un architetto ma da una comunione di semplici maestranze. La sua facciata quadrata, a differenza della maggior parte dei palazzi proto-rinascimentali, non è scandita da ordini ma ne è solo limitata sui lati: al piano terra presenta semicolonne con capitelli ionici, mentre ai due piani superiori semicolonne con capitelli pseudo corinzi. Anche questo palazzo si ispira fortemente alla chiesa di San Michele in Isola.

Poco dopo si erge la grande Ca’ Foscari. Il cantiere aprì nel 1450 per volere di Francesco Foscari, allora doge.
La sua ubicazione sul Canal Grande e la sua mole dimostrano la necessità di grande visibilità che il doge andava ricercando. Questo, più che un palazzo, è una vera e propria dimostrazione dello splendore di Venezia. Siamo infatti nel pieno delle guerre espansionistiche della Serenissima e il doge ha bisogno di dimostrare la forza e lo splendore della famiglia Foscari e, di riflesso, di Venezia stessa.

Infine, quasi nascosta, appare la policromia di Ca’ Dario. Questo palazzetto è un simbolo importante nella Venezia rinascimentale: il suo proprietario, Giovanni Dario, infatti non era nobile, ma solo un cittadino che ricevette una grossa somma di denaro in seguito alla sua attività di ambasciatore ufficioso in Turchia e che decise di realizzare un palazzo status simbol sul Canal Grande. A sottolineare il suo ruolo la ricca decorazione che riprende i rosoni del pavimento della basilica di San Marco, tutti in marmi provenienti dalla Turchia.

Tuttavia Ca’ Dario è nota ai più con la fama di palazzo maledetto. Secondo una presunta maledizione che graverebbe sulla casa, infatti, i proprietari di Ca’ Dario sarebbero destinati a finire sul lastrico o a morire di morte violenta.
Per molti la maledizione del palazzo è solo una leggenda, ma una curiosa coincidenza potrebbe spiegare il mistero: sul portone acqueo del palazzo a fianco a Ca’Dario, c’è un Talismano mistico che servirebbe al allontanare le negatività. Si dice anche che il palazzo fu costruito su un cimitero dei templari.  Si sono dette molte cose su questo palazzo e secondo alcuni sarebbe abitato anche da fantasmi, tra i quali, quelli degli sventurati proprietari.

Che dire? Spero di avervi invogliato a fare un giro armati di macchina fotografica e passione!

Violetta Breda

Dopo gli studi classici si laurea in Architettura delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano e poi si trasferisce a Venezia per proseguire la sua formazione, nell’ambito conservativo, presso lo IUAV. Le piace scrivere e fare fotografie, perciò si è ritrovata qui, ad esprimere la sua grande passione, il filo conduttore della sua vita: l’architettura, il design.

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