Conservare la frutta è una tradizione che si affida a metodi molto semplici. Si tratta di preparazioni che in genere vedono l’impiego di sola frutta e zucchero: marmellate, confetture, frutta al naturale, sciroppata, sotto spirito, essiccata, gelatine, sciroppi e succhi.
Marmellate e confetture fatte in casa sono uno dei più semplici metodi di conservazione e trasformazione della frutta, la quale viene cotta con zucchero di canna e a volte altri ingredienti. La cottura deve essere lunga, in media 3 ore che diventano 7 per i pomodori, a fuoco basso. La pentola deve essere scoperta e protetta dal fuoco con un frangifiamma, mescolate continuamente con un cucchiaio in legno, solo così si eviteranno muffe e fermentazioni.
Molta frutta presenta una sostanza naturale, la pectina, che agevola l’addensamento durante la cottura.
Tra tutti i frutti quelli con più addensante naturale sono mele, pere e agrumi. Per le marmellate fatte in casa, se state utilizzando un altro tipo di frutta rispetto a queste citate, potete inserirne una piccola quantità per addensare come spesso viene fatto anche dalle grandi industrie o dalle cooperative equosolidali. Prima di cuocere lasciare a bagno la frutta in acqua e limone, la frutta poco acida rischia di far cristallizzare lo zucchero in cottura.
Per rendere sterili le capsule è sufficiente invasarle a caldo, chiudere ermeticamente e capovolgere i vasi su una superficie fredda, lasciandoli così fino a completo raffreddamento.
La differenza tra marmellata e confettura è che nella confettura la frutta compare intera o a pezzi mentre spesso nella marmellata è addirittura passata prima della cottura.