Aeronautica militare, automobilismo e architettura moderna: difficile trovare un legame fra campi così diversi. A riuscire nell’impresa di unirli è lo storico circuito di Silverstone, in Inghilterra.
Situato circa 90 chilometri a nord-ovest di Londra, è una delle culle dell’automobilismo inglese e mondiale. Per questo è una tappa fissa del mondiale di Formula Uno, di cui nel 1950 ospitò la prima gara in assoluto.
Il primo layout del circuito utilizzava le strade di raccordo e le piste di atterraggio di un ex aeroporto militare della Seconda guerra mondiale, costruito accanto al piccolo villaggio di Silverstone.
Negli anni il tracciato subì numerose ristrutturazioni, l’ultima nel 2010, quando venne inaugurata una struttura imponente e al passo con l’architettura moderna: la “Wing”.
L’edificio ha una doppia funzionalità: da una parte quella prettamente sportiva e dall’altra quella dedicata alle pubbliche relazioni. Nella Wing, lunga 360 metri, trovano infatti posto i garage per le auto e gli uffici della direzione gara, ma anche spazi comuni come sale conferenze e aree media.
La struttura interna è in acciaio e cemento, mentre le facciate che guardano il rettilineo di partenza e il paddock sono in vetro. L’area box occupa l’intero piano terra, mentre ai due piani superiori si trovano tutti gli altri ambienti.
Due lunghe balconate, una per piano e sfalsate, corrono lungo la facciata offrendo una vista unica del rettilineo di partenza e della corsia box. Sono posti molto ambiti, specialmente nei weekend della Formula Uno, quando spettatori particolarmente facoltosi frequentano questi balconi.
Ila firma sul progetto è dello studio Populous, autore fra gli altri anche dello Stadio Olimpico di Londra e del tetto mobile sul campo centrale di Wimbledon.
A dominare l’attenzione dello spettatore è certamente la forma altalenante del tetto, la cui linea imita una delle sezioni più famose della pista e richiama i cambi di velocità al cuore delle corse.
John Barrow, allora Senior Principal di Populous, spiegò nel 2011 che “la linea marcata e in continuo movimento del tetto rappresenta la velocità e la tensione insite nel motorsport”.
A esaltare queste sensazioni è l’estremità sud della Wing, una pinna alta 30 metri che si affaccia sull’ultima curva della pista.
Secondo Richard Phillips, nel 2011 Managing Director della Silverstone Circuits Limited, “le forme fluenti del nuovo edificio evocano l’idea di velocità, movimento dinamico e la grazia dell’ala di un uccello in volo”.
Phillips ha inoltre sottolineato come il nome Wing fosse “decisamente appropriato”, poiché “i temi di volo e velocità erano centrali nella consegna del progetto”.
Il lavoro affidato a Populous, però, non includeva soltanto la Wing, ma anche una nuova sezione di pista. Il sito dello studio spiega che vennero preparati diversi progetti, tutti basati sulla sicurezza dei piloti in caso di incidente.
Il risultato fu una nuova sezione lunga 678 metri, che eliminò un tratto più breve tornando a sfruttare una delle vecchie piste di decollo. La sezione, denominata ‘Arena’, rappresenta “una sfida fisica e mentale per i piloti, per la combinazione di curve destra-sinistra ad alta velocità”, dice il sito.
La sezione ‘Arena’ aprì nel 2010, ma la Wing non era pronta, quindi si corse sul nuovo layout ma si mantennero i vecchi box e traguardo, posti altrove.
Fu quindi solo nel 2011 che la pista acquisì le sue fattezze attuali, con la Wing a ospitare i box e con la linea di partenza spostata davanti alla nuova struttura.
Fa eccezione il motomondiale, che dal 2013 rinunciò a usare le nuove strutture e tornò ai vecchi box e rettilineo di partenza.
Le foto che vedete sono state scattate durante la terza tappa del World Endurance Championship (WEC), tra il 17 e il 19 agosto 2018.