Ogni anno il Salone del Mobile attira le star internazionali del design e dell’architettura: quest’anno una di loro era praticamente ovunque. In molti stand comparivano quegli occhiali rosa un po’ vistosi, le scarpe da tennis e il sorriso sornione di Karim Rashid.
Designer di fama internazionale, Karim Rashid si è cimentato nel settore dell’architettura, moda, arredamento, arte e musica…
B-Line
Allo stand di B-Line, un’azienda padovana, ho avuto il piacere di incontrarlo di persona e fargli un paio di domande… assieme alla mia amica e blogger Cristiana ci siamo sedute per parlare con lui. L’emozione era molta, ma la curiosità ha avuto la meglio! Non potevo esimermi dal chiedergli il suo punto di vista sul design e sulla vita, perchè progettare per molti di noi è uno stile di vita.
Finetodesign: “Siamo in Italia, questo blog è italiano e tu stesso hai vissuto in Italia per alcuni anni: qual è stato il tuo primo impatto con la cultura italiana, visto che in questo momento il tema della multiculturalità è molto attuale?”
Karim Rashid: “Sono arrivato qui nel 1983 per un master. Quando arrivai a Milano c’era un solo ristorante cinese in tutta Milano e il primo fast food che aprì in piazza Duomo era Wendy’s e questo è divertentissimo se ci pensi…tutti gli italiani vestiti bene la Domenica in fila da Wendy’s. A parte questi aneddoti divertenti l’Italia era un paese molto chiuso e mono-culturale. Oggi, circa 30 anni dopo, è ancora molto chiusa.”
Ftd: “Come mai secondo te è ancora così? Senti ancora degli stereotipi nella cultura italiana?”
KR: “L’era digitale ha cambiato molte cose e credo che tra cento anni il mondo sarà completamente diverso. Le nuove generazioni viaggiano molto, usano instagram, tinder e tanti altri social…tutti noi siamo attraversati da questa corrente unica e saremo presto una sola cultura.”
Ftd: “Speriamo…”
KR: “Io lo spero, lo spero molto. Il mondo è iniziato come uno solo e diventerà uno solo. E l’era digitale di cui parlavamo prima [ndr: la potete trovare sul blog di Modaearredamento] è frutto di un masterplan, l’unico modo in cui il nostro pianeta può davvero sopravvivere. E’ l’unico modo per l’umanità di sopravvivere. Il nostro istinto è la sopravvivenza; milioni di anni fa si scavavano buche con le mani per sopravvivere, oggi prendiamo l’aereo e viviamo in un certo modo, che è sempre frutto dell’istinto di sopravvivenza, in modo diverso. Visto che abbiamo distrutto il nostro pianeta per ottenere petrolio e gas, la Terra sta morendo, si è intossicata. Per anni non abbiamo fatto altro che rubare le sue risorse, abbiamo distrutto questo mondo e quindi ora cosa stiamo facendo? Stiamo costruendo questo mondo [indica il mio cellulare], perchè questo mondo ha bisogno di molta energia, ma rende la vita degli esseri umani più vicina, migliore e più semplice. Quindi Dio, se c’è un Dio, ci ha condotti nell’era digitale per sopravvivere. Questa è la mia teoria.”
Ftd: “Credi che ci sia un Dio?”
KR “Io? No… Io credo in noi, nel dio dentro di te, di lei, nel dio dentro di me. Noi abbiamo un grandissimo potere, ognuno di noi: possiamo distruggere la Terra, oppure possiamo renderla un posto pieno di ispirazioni, intelletto e cultura. Abbiamo questa scelta che possiamo fare ora e l’era digitale ci sta dando questa opportunità.”
[l’intervista è stata condotta in inglese, la lingua madre di Karim Rashid e da me tradotta]
Per B-Line ha prodotto quest’anno proprio le sedie su cui eravamo seduti: si tratta di Hoop, una seduta molto minimale e pop, in uno stile che coniuga sia lo spirito dell’azienda che quello dell’eclettico designer.
Rational – gruppo Snaidero
Rational è un’azienda del gruppo Snaidero, dallo stile molto europeo e pop, che perfettamente si unisce a quello di Karim Rashid. Ecco quindi Floo, una cucina semplice, minimale e razionale. Mi è piaciuta subito per i dettagli curati delle superfici stondate, di alcuni elementi automatizzati, delle finiture opache e al tatto molto piacevoli.
Due sono le sue particolarità, che mi hanno colpita: il materiale è Corian (di DuPont) ed è l’unico polimero che permette di ottenere l’effetto visivo che offre la cucina Floo. Inoltre da terra fino al piano gli scomparti sono un pezzo unico, senza divisioni di sorta e questo contribuisce al senso di purezza geometrica e formale.
Cisal
Ecco Vita, autrografato live allo stand da Karim Rashid stesso: la Cisal è un’azienda di Pella, una località per molti sconosciuta che si trova sul Lago d’Orta. L’acqua quindi è la cornice aziendale ed è anche l’elemento da cui prendono le mosse le collezioni 2016, di cui questo rubinetto fa parte.
La particolare fluidità del miscelatore è la caratteristica che me lo ha fatto desiderare!
Riva1920
In questo caso i colori accesi che abbiamo visto negli altri prodotti sono stati accantonati: Riva è un brand classico che fa rivivere la purezza del legno nei suoi colori naturali. Tuttavia il design è inconfondibile. La seduta si chiama Dusk ed è da esterni o interni, in un unico blocco, esposta al Salone in finitura Vulcano, ma disponibile anche in cedro naturale.
Questi erano i miei prodotti preferiti di Karim Rashid per questo Salone, anche se ne ha presentati molti altri… fatemi sapere sui social quali sono stati i vostri!
[tutte le foto all’interno del post sono di proprietà di ©Gianluca Ardiani]