Oggi vorrei parlarvi di giovani architetti senza lavoro, o quasi… sto raccogliendo molti dubbi e molte preoccupazioni da architetti che si trovano, loro malgrado, a fare lavori qualunque chiudendo per sempre nel cassetto il sogno di lavorare nel campo del design o dell’architettura.
Cosa può fare un giovane architetto/designer che non trova lavoro presso gli studi di architettura? Dove può cercare lavoro? In cosa può specializzarsi?
Non potevo rispondere da sola a queste così ho cercato aiuto. A rispondermi sono stati Architetti “realizzati”, che si sono ritagliati un posto nel mondo del lavoro. Le risposte come vedrai sono varie, un architetto americano ci assicura che negli States c’è posto per i giovani con talento, altri due (italiani) credono nella ripresa del nostro paese e danno qualche buon consiglio ai giovani. C’è chi pensa sia difficile perchè la figura dell’architetto è poco considerata, c’è chi invece crede nel destino dei caparbi.
[infobox maintitle=”Guida alla lettura” subtitle=”Le interviste non sono in ordine di importanza ma nell’ordine in cui le ho fatte, in questo modo è più interessante leggerle. Inoltre, il mio modo di approfondire e affrontare gli argomenti è stato diverso da architetto ad architetto. WARNING: tutti gli interventi in inglese non sono tradotti per lasciare intatto il pensiero di ognuno.” bg=”gray” color=”black” opacity=”off” space=”30″ link=”no link”]
Iniziamo con qualche informazione d’oltre oceano…
There are many jobs in America that’s one option!
Jeff Dungan “Well, there are many jobs in America that’s one option! At first the young graduate needs some experience in an office to learn how the practice of architecture works. If that doesn’t work out then he can pursue doing 3d modeling or renderings for many different things. I think if he/she is talented it is easy for a foreigner to get a job in America.”
Dunque, ragazzi la prima opzione come ci suggerisce Jeff è di comprare un bel biglietto aereo e inseguire il classico sogno americano. In alternativa suggerisce di diventare ottimi modellatori 3D.
Ma prima di chiudere il post e aprire il Google cercando low cost per gli USA, continua a leggere cosa ne pensano i nostri connazionali… (qui sotto i progetti di Jeff)
Aldo Rossi studiava libri di medicina perché riteneva fossero utili all’architetto.
Michele Zanoni “Senza obiettivi e senza entusiasmo il fallimento è sicuro, le difficoltà ci sono anche per chi è in carriera da 20anni, e il versante startup lascia pochi spazi. Inoltre, le istituzioni non aiutano. Si è vincenti se si sviluppano e si propongono idee proprie, inedite e nelle quali si crede fermamente.
Ad esempio, il mio progetto AmpliDock, dedicato all’iPhone o il mio progetto del 1985 di una radiocuffia ad energia solare racchiusa in un cerchietto per i capelli. Un precursore degli attuali lettori mp3.”
Non trovo lavoro che faccio?
“Se hai necessità economiche, fai qualsiasi lavoro che possa darti esperienza vicino alla progettazione, manovale, pittore, elettricista, montatore di stand fiera, ma anche barista, cameriere, cioè attività a contatto con il pubblico. Se non devi mantenerti puoi seguire corsi di approfondimento o partecipare a concorsi. Se vuoi scrivi pure che la cucina della mia nuova casa è stata progettata realizzata e montata da me. La manualità è necessaria, è un lusso! (Certo che lo scrivo!!!)”
Specializzazione si o no?
“Parli con uno che non è uno specialista, ma entusiasta di tutto quello che riguarda la composizione. Aldo Rossi studiava libri di medicina perché riteneva fossero utili all’architetto. Secondo me un giovane architetto deve diventare un bravo tecnico e non un fenomeno e saper risolvere i problemi più semplici.
Apri la mente che sia a 2.000 metri in montagna, correndo da solo, o in un centro commerciale francese con milioni di articoli intorno a te. Mai come ora abbiamo davanti a noi mille possibilità. Non è facile catturarle tutte, ma ci si deve almeno provare.
Ah, dimenticavo, alla base deve esserci il piacere di fare le cose. La curiosità deve muovere le proprie scelte. Proprio perché oggi non ci sono ricette pronte come negli anni in cui ho studiato io.”
Estero o Italia?
“In questo momento altri paesi offrono esperienze di vita e lavoro migliori. Sarebbe stupido non ammettere le difficoltà che stiamo tutti vivendo nonostante l’Italia sia un paese meraviglioso e con un potenziale notevole. Il nuovo rinascimento italiano deve ancora vedere la luce, ma ci sono migliaia di nuovi segnali.
Quali segnali? Per restare sul generico ai Tavoli Tematici della CamCom di Milano sono stati presentati più di mille progetti di cui sicuramente il 30% contenevano architettura e design. Tutti inediti e innovativi. Poi, 5 vie a Milano che organizza il fuorisalone in uno dei quartieri del centro. Tentativo di creare nuovo distretto del design. I social certamente aiutano, soprattutto a mettere in contatto persone con lo stesso spirito con la voglia di cambiare qualcosa facendo, togliendosi di dosso giudizio e opinione.”
Cosa diresti ad un architetto che sta per mollare? Quale sarebbe il tuo consiglio per ripartire?
“Gli direi di farlo se ha trovato un’alternativa che lo fa stare bene. Comunque un po’ di esperienza post laurea in uno studio, anche sottopagato, non fa male. Non per fare il figo, ma io a 14 anni, nel periodo estivo, volevo fare il commesso e mi hanno messo a lavare il negozio! (sorride) Ti fai le ossa, impari a relazionarti. Tutto è basato sulle relazioni. Devi imparare ad ascoltare e ad ascoltarti. Io facevo atletica, la disciplina sportiva è una scuola incredibile.”
La richiesta più strana fatta da un cliente?
“La cosa più strana in assoluto è stata una cliente che mi disse che aveva appena avuto un rapporto orale con un fornitore. Intendeva una chiamata telefonica. Poi ha aggiunto, relativamente al mio compenso, che non voleva far calare le braghe a nessuno. A quel punto non sono riuscito a stare zitto e ho risposto che le auguravo di calare le braghe ancora a molti uomini! (ride)
Tornando alla normalità, credo che la più strana realizzata sia stato il modello del forno solare del fisico Rubbia che, per dimensioni, non poteva essere trasportato.”
Il lavoro che preferisco? Il prossimo lavoro, sarà quello che sentirò più mio.
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Manuale di sopravvivenza per giovani in cerca di lavoro. Le parole chiave dalla A alla Z
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Job tips. Coltiva il tuo talento e trova il lavoro che fa per te. Consigli da chi sta dall’altra parte
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Non credo alla specializzazione per un architetto, è l’architettura lì bisogna crescere!
Camillo Botticini “Un giovane architetto deve sapere cosa vuole. L’obiettivo è crescere e trovare un lavoro serve a questo. Il mondo oggi è l’orizzonte di riferimento, non ci sono alternative, salvo iniziare una attività autonoma. In questo caso magari facendo una associazione con altri architetti. Non credo alla specializzazione per un architetto, è l’architettura, lì bisogna crescere!”
Estero o Italia?
“Non necessariamente si deve espatriare, anche in Italia ci sono buono studi nonostante crisi e scarse opportunità. Bisogna saper cercare ( magari guardando chi è finalista ai vari premi). Ognuno dove poter scegliere l’opzione culturale sul progetto che sia conforme alle proprie aspettative formative. Serve consapevolezza.”
Mollare o resistere?
“Capire cosa si vuole, costruire una presentazione del proprio lavoro guardando a chi riesce come ha fatto, la tenacia è sempre un valore. La mia difficoltà maggiore nel lavoro quotidiano è mettere a sistema ragioni diverse. Idee, economia, clienti e loro ragioni… e poi trovare occasioni interessanti per cui valga la pena lavorare.”
Il lavoro di cui sei più orgoglioso?
Come sempre l’ultimo. La villa chiamata ALPS VILLA riassume bene quello che cerco.
Rapporto con il sito come generativo, sensualità dei materiali, spazialità che integra interno ed esterno.
La società avrà sempre bisogno dell’architetto!
Raffaele Santacroce “Cosa può fare un giovane architetto? Bisogna prima capire quanta “passione” si ripone nel mestiere di architetto.
Fare l’architetto presuppone una continua ricerca, sia nell’approfondimento teorico-critico e della storia dell’architettura tutta che della conoscenza, sotto tutti i punti di vista, del mestiere di architetto.
Non escludo la possibilità da parte di coloro che credono in questo mestiere di mettere in piedi uno studio, magari associato e cominciare a promuovere se stessi oltre alla partecipazione a concorsi, eventi, collaborazioni ecc. soprattutto all’estero. Naturalmente è una strada molto difficile e faticosa e sicuramente non redditizia come si vorrebbe e con tempi lunghi.
Per tutti gli altri, considerando che gli studi di architettura italiani sono mediamente piccoli e considerando che il lavoro è poco (per soddisfare tutti gli iscritti), credo che la cosa migliore siano possibilità di impiego in ambiti non necessariamente legati al mestiere di architetto, oppure, se si hanno le caratteristiche, provare ad entrare in strutture di progettazione multidisciplinare medio-grandi di respiro internazionale.
Credo che gli ambiti in cui cercare lavoro siano quelli legati alla realizzazione di grandi opere (imprese general contractor, studi multidisciplinari, ecc.) o nell’ambito legato alla progettazione paesaggistica e/o edilizia sostenibile.”
Specializzazione si o no?
“Si, suggerisco di specializzarsi in progettazione paesaggistica (anche se scontata per un architetto), project and construction management, health & safety management, progettazione esecutiva e quantity surveying, tecnologie legate al risparmio energetico.”
Il futuro degli architetti?
“Partendo dal presupposto che la società avrà sempre bisogno dell’architetto bisogna considerare effettivamente come è mutato lo svolgimento del mestiere di architetto ed essere consapevoli che l’attività di architetto dovrà essere svolta sempre di più da strutture sempre più grandi e possibilmente multidisciplinari (questo soprattutto in Italia, all’estero sono più avanti); in ogni caso la strada tracciata per i prossimi anni sarà incentrata sulla riqualificazione dell’esistente e sulla sostenibilità energetica ed economica degli interventi, con molta attenzione al controllo del processo esecutivo dell’opera. Naturalmente il principio cardine rimane sempre la “passione” nell’architettura e quanto sia la volontà di cambiamento (un po’ di utopia non fa male) purtroppo non tutti i laureati in architettura sono e possono diventare architetti.
Da dove si può iniziare per fare l’architetto di mestiere?
“Se ci credi veramente riesci a trasmettere positività e convinzione. Per cominciare, direi di iniziare a promuovere progetti territoriali magari legati a possibili finanziamenti europei, inerenti il paesaggio e gli ecosistemi; e soprattutto non pensare all’oggetto architettonico fine a se stesso ma pensarlo quale elemento fondamentale di un processo economico di un territorio e di una comunità. Se non ci si crede abbastanza gli direi di lasciar perdere e di spostare l’attenzione su strade diverse dall’architettura.”
Si guadagna a fare l’architetto?
“Non è da oggi, ma soprattutto nella cultura italiana c’è scarsa conoscenza dell’architettura e manca la capacità di discernimento di ciò che è bello o che tende alla bellezza. C’è una scarsa consapevolezza della buona architettura e della cultura architettonica in genere, di che cosa sottende la qualità dell’abitare, ecc.
La difficoltà oggi, se parliamo di cose meramente pratiche, è farsi pagare e farsi pagare il giusto. Anche questo è un problema legato alla riconoscibilità del lavoro dell’architetto e la valutazione economica del lavoro stesso. Per quanto riguarda i giovani, molto spesso non sono disposti a mettersi in gioco in collaborazioni su progetti in divenire e quindi non remunerabili nell’immediato. Quello che in genere cercano è un posto fisso… sarei felice di assumere ma oggi risulta impossibile.”
Un progetto non è mai concluso anche quando è terminata la realizzazione.
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I capolavori dell’architettura moderna
Dizionario tecnico dell’edilizia e dell’architettura. Italiano-inglese, inglese-italiano
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La specializzazione in questo periodo è la cosa più importante.
Massimo Cavana “Avere competenze in più ambiti apre più porte. Spesso mi arrivano curricula in cui trovo molto poco. Per prima cosa la richiesta è sempre più legata alla conoscenza di programmi di modellazione 3D, di foto ritocco, di grafica. Ma non solo… Conoscenza dei materiali e delle tecnologie possono aiutare per una migliore valutazione della persona.
Quindi mai smettere di studiare e di avere fame di conoscenza.
Capisco e comprendo la difficoltà di trovare lavoro. Conosco alcuni designer “giovani” che non solo fanno fatica a trovare lavoro… ma fanno immensa fatica ad essere designer.
Proprio per questo un paio di anni fa ho creato un team di lavoro con altri 3 designer (giovani) proprio per dar loro la possibilità di fare ciò per cui hanno studiato e ciò che per loro è una passione. Quindi aggregarsi potrebbe essere un buon modo per portare avanti la professione del designer.
Il futuro di questa professione non è chiara. I grandi maestri dicono da tempo che il design non esiste più, ma soprattutto si è abbassata la qualità dei lavori, perché ormai bastano pochi strumenti per creare, disegnare, inventare tutto a discapito della ricerca e della qualità.”
Io in ogni caso sono ottimista, malgrado sia una professione sempre più piena di ‘squali’ e con sempre meno risorse da parte delle aziende.
Per concludere uno sguardo giovane, straniero e attualmente dottorando in “Evolution of Digital technology using New Technologies and design tools“.
You never know when the chance comes up!
Georgios Vlachodimos “What can do a young architect who cannot find a job at the architecture’s studios?
It’s a common query for a young architect. I believe that there are much potential. International competitions are a good chance to show someone his ideas and his architectural possibilities. Plus, it’s a good opportunity to practice in the new fields/sectors in architecture so as to improve his skills and to update the portfolio. In my opinion, there are many things to concern oneself like a volunteer in organizations related to architecture or joining to nonprofit board.
All the above, have the effect to show the talents and improve the skills of a young job applicant. You never know when the chance comes up!”
Georgios suggerisce quindi di buttarsi, fare esperienza e mettersi in luce per emergere.
I social media sono importanti per trovare lavoro?
“Nowadays, it is sure that the social media have an important role in our life. For this reason, first of all, a young jobless architect can organize a professional profile on the internet and to make a good online portfolio. On the other hand, he/she can upload all this stuff on a free blog without a budget. In addition, he/she can publish posts regularly about his/her interests on the profession and to be more recognized on the public. All these ways are helpful to have a serious ‘presence’ and to look for a job. Now, the majority of this media have search machine for a jobs, companies and more and automatically use the profile to find the proper job depending the qualifies of each one.”
Avere una buona web reputation è il modo migliore per trovare il proprio posto nel mondo del lavoro. (Leggi “LA WEB REPUTATION DEGLI ARCHITETTI PIÙ FAMOSI AL MONDO“)
Specializzazione si o no?
“In my opinion, if someone wants to be a ‘good’ architect must know a variety of species in the majority of sectors. In my point of view, one of the important things is to explore new methods of architectural design. The last decade, the digital design and design process in general, is a term for a new call epochal global style of architecture and covers all the design disciplines and also has become an important benchmark in design education as well. This term has developed a global movement that has become mature in the body of technology and contemporary issues on architecture and urbanism. For these reasons, this sector is very promising to spend time for specialization.”
Il futuro è nel digital! Fare un passo avanti è necessario e come diceva anche Michele Zanoni la tecnologia ricopre un ruolo fondamentale per i nuovi architetti che si affacciano al mondo del design e dell’architettura.
“I hope and I want to be positive about the future of this profession. Nowadays, there is a new cultural and technological condition of this communication age. All the architects must be more flexible to adapt in the new reality that change. About the profession of architecture, there are the existing olds buildings that need renovate and the urban design on the same time. On the other hand, about new architecture, the star-architects rule. In my point of view, there is hope for everyone to work and to have a big career. It is a profession without borders – limits and grace to globalization everything is possible.”
Il futuro per gli architetti inizia a delinearsi in un pensiero comune, saranno infatti molto più impegnati a rinnovare ciò che c’è di vecchio e portare gli edifici ad un nuovo livello, ecosostenibile e futuribile.
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PAUSA PUBBLICITARIA: Nel frattempo se volessi documentarti su come si scrive un bel curriculum…
Come compilare un curriculum efficace per trovare lavoro
Le 11 regole d’oro per scrivere il tuo Curriculum Vitae
Curriculum Vitae Perfetto (Cerco Lavoro)
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Sono mille le sfumature di specializzazione in questo mestiere, ogni giorno si apprende qualcosa
Matteo Beraldi “Innanzitutto chiedersi il perché non si trova lavoro. Non dare la colpa al periodo storico o alla crisi incessante. Capire se l’approccio utilizzato è efficace. Il primo contatto con uno studio è fondamentale, forse oggi una mail non basta più, bisogna essere molto più incisivi e saper vendere le proprie competenze al meglio.
Molto spesso succede che al primo rifiuto, si ri-inoltri la stessa richiesta allo studio successivo in ordine alfabetico. Credo che questo denoti poca chiarezza in ciò che realmente si vuole fare e nel percorso da intraprendere. Quindi la prima cosa è avere le idee chiare su cosa si vuole raggiungere e come, poi essere determinati.
Il lavoro lo si può cercare ovunque si abbia il desidero di imparare, mettersi in gioco, dimostrare le proprie capacità e migliorare costantemente. Oggi il lavoro è globale, credo che all’inizio della propria carriera un’esperienza all’estero sia fondamentale, ancor di più se fatta in paesi in forte sviluppo. Le competenze acquisite serviranno per accrescere il proprio bagaglio culturale e professionale ed avere maggiori chance di successo durante la propria carriera lavorativa.”
Specializzazione si o no?
“Dipende sempre da qual è l’obbiettivo che ci si è prefissati. Se si vuole diventare, ad esempio, designer di motociclette, è necessario essere specializzati in quello specifico settore. Se invece si intraprende la professione del progettista ci si dovrà specializzare gradualmente in tutto quello che ogni giorno si andrà a progettare. Quindi conoscere i materiali, avere dimestichezza con le lavorazioni, padroneggiare l’uso del colore ed i suoi abbinamenti, dialogare con le proporzioni e l’armonia, diventare amico della bellezza. Sono mille le sfumature di specializzazione che questo mestiere richiede, ed ogni giorno si apprende qualcosa di nuovo.
Il futuro degli architetti? Credo che senza ricerca e innovazione non ci sia futuro. Il senso profondo del design è quello di innovare come ci ha insegnato chi ci ha preceduto. Non parlo di grandi evoluzioni ma di piccole scintille che sommate nel tempo portano hai grandi cambiamenti utili alla società per migliorarsi. Progettare quindi consapevolmente con lo sguardo rivolto al futuro e non solo per l’effimero piacere superficiale dell’estetica.
Bisogna andare avanti con coraggio e un pizzico di spregiudicatezza, nel voler creare qualcosa di nuovo, il futuro di questa professione sarà entusiasmante.”
Pensi sia finito qui? No, no… andrò avanti a fare interviste per darti altri spunti e altri suggerimenti.
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