Ikea’s Refugee Housing, abitazioni temporanee, è una delle ultime frontiere superate da IKEA.
Come forse ben saprete IKEA oltre alla vasta catena di negozi d’arredo ha un interesse particolare per il mondo dell’architettura, soprattutto per l’architettura sostenibile e quella rivolta ai paesi in via di sviluppo.
Uno degli ultimi progetti sviluppati in campo architettonico riguarda appunto abitazioni temporanee pensate per quelle popolazioni del terzo mondo che vivono in capanne, da quelle tradizionali a quelle tonde più moderne, con in comune lo scarso isolamento e la poca durata nel tempo.
Le abitazioni temporanee progettate da IKEA nascono dalla collaborazione di IKEA FOUNDATION con UN Refuge Agency (UNHCR) e nel 2013 proposero la prima unità abitativa, un prototipo di prova per due anni (…quindi ci siamo).
L’obiettivo che si propone questo progetto è di offrire a milioni di bambini ed alle loro famiglie un riparo che sia isolato, protetto e in grado di durare più delle tende a cui sono abituati. Questi rifugi possono assomigliare a dei mini capannoni per quanto riguarda la forma ed i materiali utilizzati, ma in realtà sono molto di più.
Il design di queste abitazini temporanee è studiato fin nei minimi dettagli affinchè i pezzi siano il più possibile completi e facili da assemblare per garantirne un uso immediato e la funzionalità: una struttura a telaio in acciaio, di 3 metri per 6 metri, su cui vengono montati pannelli di polimero laminati con isolanti termici per uno spazio interno di 17,5 mq.
In realtà il materiale utilizzato per questi pannelli è un polimero particolare ed innovativo, il Rhulite, studiato dalla IKEA Foundation con la caratteristica di lasciar filtrare la luce all’interno durante il giorno. Ogni elemento finito è dotata di 4 finestre ed un solo ingresso posizionato sul lato corto, pannelli fotovoltaici e tende interne per dividere lo spazio. Un’abitazione di questo tipo può accogliere fino a 5 persone adulte.
I pannelli fotovoltaici provvedono all’energia sufficiente all’illuminazione interna ed a fornire energia attraverso prese USB.
Insomma un design semplice e funzionale, caratteristico della filosofia IKEA: pochi elementi standardizzati, facili da assemblare e materiali d’avanguardia, per garantire abitazioni temporanee protette e quanto più confortevoli.
Mettere a disposizione l’ingegno del design abbinandolo alle abitazioni per le popolazioni più povere è uno dei passaggi più importanti avvenuto nello sviluppo del design degli ultimi tempi: capire le esigenze di una popolazione e disporre energie e nuove tecnologie a loro vantaggio.
Anche il packaging è quello tipico di IKEA, infatti le abitazioni vengono confezionate in pacchi imballati di dimensioni ridotte.
Il tempo calcolato per assemblare i pezzi e quindi avere un’abitazione pronta all’uso si aggira sulle 4-5 ore, con la collaborazione di 3 persone. Il progetto Ikea’s Refugee Housing non vuole offrire una casa permanente ma una soluzione temporanea in cui poter vivere fino ad alcuni anni in attesa di una casa in tutto e per tutto.
IKEA cerca sempre di creare ed offrire prodotti che uniscano avanguardia, tecnologia e design, anticipando le tendenze, come i mobili con ricarica wireless integrata di cui vi avevamo parlato.