Miss Sissi è una lampada icona di design dell’illuminazione, da vent’anni immutata, fino a quando lo scorso anno ha incontrato Bio-on ed ora è in materiale completamente biodegradabile.
Era il 1991 quando Philippe Starck disegnò il primo modello della lampada Miss Sissi ispirandosi per la forma alla classica abat-jour. Chiaramente erano altri tempi e venne prodotta in policarbonato, uno dei più comuni materiali plastici utilizzati nel settore industriale.
Oggi però le cose sono cambiate. Il bio polimero PHAs è rivoluzionario perchè ottenuto dagli scarti di produzione dello zucchero da canna e da barbabietola. Non sacrifica il raccolto agricolo, non richiede l’impiego di solventi organici, ed è interamente biodegradabile.
Attraverso MINERV PHAs (Polidrossialcanoati messi a punto utilizzando Barbabietole) Bio-on ha individuato la possibilità di produrre industrialmente una nuova famiglia di poliesteri biodegradabili e naturali. PHAs è un poliestere lineare prodotto in natura da una fermentazione batterica di zucchero.
Più di 100 differenti monomeri possono essere uniti per dare vita a materiali con proprietà estremamente diverse. Possono essere creati materiali termoplastici o elastomerici, con il punto di fusione che varia da 40 a 180°C. I batteri sono coltivati in laboratorio nutriti dai sughi di barbabietola. Nella fase successiva avviene il processo di recovery (recupero di PHAs) ove vengono recuperati i Polidrossialcanoati e separati dal resto del materiale organico della cellula, per poi essere trasformati in “sfere” di colore bianco. Tutti i materiali di scarto vengono reinseriti nel ciclo produttivo iniziale per nutrire nuove colonie batteriche assieme ai sughi intermedi di barbabietola.
Pensate che in 10 giorni potete veder scomparire il prodotto nell’acqua di fiume senza lasciare tracce, a differenza della tradizionale plastica derivata dal petrolio che impiegherebbe almeno 400 anni per decomporsi.
E’ stato possibile realizzare un prodotto di design utilizzando la bioplastica perchè è resistente al calore fino a 200°C, è impermeabile ai gas e ai liquidi. Bio-on ha accettato la sfida proposta da Flos e con grande coraggio e determinazione il team l’ha vinta!
Ma le nuove tecnologie progrediscono e con esse anche la Bio-on, le ultime notizie riportano infatti qualcosa di appassionante quanto sconvolgente…La bioplastica può ricostruire le ossa umane. Un team di ricercatrici ha dimostrato che è possibile utilizzare la rivoluzionaria bioplastica per realizzare scaffolds bioattivi per l’ingegneria tissutale ossea ed è solo l’inizio. In futuro l’uso verrà esteso ad altri tessuti umani.
Il futuro come me lo aspetto? BIO/green DESIGN/luminoso