#muse l’inizio
Un inizio con il botto! Sabato pomeriggio a Trento non si parlava d’altro, l’inaugurazione del nuovo Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano è stato un evento memorabile. Il nuovo centro sarà in grado di accogliere 160 mila visitatori ogni anno e già la serata d’apertura è stata una prova per le grandi affluenze.
L’ Orchestra Haydn di Trento ha aperto le danze con temi presi dai migliori film di fantascienza, così caratteristici ascoltati sulle sponde dell’Adige e circondati da imponenti montagne. Gli interventi più attesi chiaramente quelli di Renzo Piano e Michele Lanzinger il direttore del MUSE.
Decine di performance ed interventi si sono susseguiti tutta la notte passando da concerti a dimostrazioni, esperimenti, DJ set e dibattiti scientifici. Sei quadri temporali che hanno accompagnato il pubblico in un crescendo di emozioni. Scoccata la mezzanotte cinquemila visitatori hanno assisito al Videomapping 3D (cliccate e guardatelo è meraviglioso!) sulla facciata del MUSE di uno spettacolare racconto: “Questo non è un Museo”.
“Di solito i musei delle scienze sono luoghi oscuri – afferma Piano – come per il California Academy of Sciences di San Francisco, la bellezza è invece l’apertura, la luminosità. D’altra parte, occorreva anche esprimere emotivamente la biodiversità, per esempio sfidando la gravità e facendo volare tutto, pure le balene. Inserire insomma un elemento di sogno e di apertura. Alle emozioni la razionalità a volte sta stretta”.
#muse per il futuro
L’innovativa struttura è un modello di sviluppo che racconta una “nuova storia” sulla natura e l’ambiente. Sarà un centro di divulgazione scientifica dove si può toccare con mano la scienza e viverla a 360°, portavoce della conoscenza tecnico-scientifica come trampolino per l’orientamento delle scelte di sviluppo future.
#muse l’investimento
Riguardo alla cifra investita si parla certo di una bella somma ma l’architetto genovese pensa in grande.
“70 milioni di euro sono un numero minuscolo rispetto agli sprechi a cui assistiamo quotidianamente non solo nel nostro Paese. D’altronde le opere culturali si realizzano spesso proprio in tempi di crisi. E comunque, qui, il denaro è stato speso bene”.
#muse l’evento
L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano ha dato il LA per una maratona lunga una notte intera. Si sono susseguiti oratori e performer favolosi. Un successo il DJ set di Frankie Hi-nrg, poi Giovanni Lindo Ferretti e Niccolò Fabi per un dolce risveglio, la prima alba del Muse. E ancora Ascanio Celestini, scienziati come Telmo Pievani, Giulio Giorello, l’antropologo Duccio Canestrini o esperti del calibro di Mercalli, Patrizio Roversi, Carlo Massarini.
Niccolò Fabi suona all’alba (foto realizzata usando i miei occhiali da sole come filtro ^_^ ) |
#muse la visita guidata
Una novità sono le visite e le esperienze che si possono fare all’interno di questa stupenda struttura.
Ogni visitatore può scegliere il suo percorso di approfondimento e guardare la scienza da ogni punto di vista! Non lo dico per dire, gli animali possono essere toccati, e guardati da qualunque lato. La maggior parte sono sospesi e in posa come fossero nel loro ambiente. Inoltre eXplora MUSE è un progetto lanciato da Trento RISE. Il visitatore verrà fornito di Mini IPad e grazie all’interfaccia intuitiva della guida potrà approfondire la comprensione delle installazioni attraverso visualizzazioni a 360° e contributi video esclusivi proposti dagli studiosi del MUSE.
#muse l’architettura
Cinque piani più uno interrato e una serra tropicale per lo studio delle biodiversità. Il profilo è un omaggio alle montagne circostanti, mentre la realizzazione un inno alla natura. Pannelli fotovoltaici, sonde geotermiche, tende automatiche con sensori di temperatura, materiali presi localmente e da fonti rinnovabili come la pavimentazione in bambù. Il sistema di trigenerazione centralizzata distribuisce energia in tutto il quartiere. Già perchè si è partiti dal quartiere, dall’urbanistica della zona. La visione progettuale completa sull’area dominata dall’ex-Michelin, ha dato il via ad una importante riqualificazione urbana che vede non solo il museo ma anche il complesso residenziale Le Albere, un centro congressi e un parco. L’edificio ha vinto l’oro, raggiungendo la certificazione LEED GOLD.
#muse ringraziamenti
Vorrei ringraziare il direttore del MUSE per averci accolti a braccia aperte, tutto lo staff che ci ha guidati in questo percorso Barbara e Silva in particolare, una nuova compagna di avventure Fabiola di Milanodabere.it, Chiara di Panorama, Arianna di AriTravelPlan e il marito Christian che mi hanno tenuta attiva e allegra nel viaggio di ritorno (nonostante i ritardi delle Frecce)! Un grazie speciale a Matteo De Stefano brillante fotografo, che non solo mi ha passato la meravigliosa foto d’apertura, ma ha anche collaborato al progetto dell’app per il museo.